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Norme ortografiche editoriali: i trattini

Nell'articolo riguardante i dieci errori più ricorrenti nei libri autopubblicati (ovviamente non in tutti) vi ho parlato dei trattini. 
Vi ho spiegato che per i dialoghi vanno usati quelli lunghi e non quelli corti. 
In realtà ce ne sono tre, diversi per lunghezza e per uso: il trattino breve per unire due parole o per dividere le sillabe, la lineetta (o trattino medio) per gli incisi e il trattino lungo per i dialoghi.
Eccomi qui, dunque, a dedicare un intero post a loro, questi segni che non si accontentano di essere semplici tratti orizzontali, ma che cambiano e si allungano o accorciano in base a come vengono usati e che, per questo, creano tanta confusione.

Di solito, per scrivere i trattini medi e lunghi, ci sono codici da inserire. Si può semplificare tutto creando una combinazione di tasti automatica, così che ogni volta che la premete di seguito, apparirà per magia il trattino che desiderate.
In questo articolo ho cercato di elencarvi i modi più semplici usati per Windows e Linux su Microsoft Word e LibreOffice. Troverete anche quelli per Mac, che però non ho potuto testare, visto che non l'ho mai avuto. 

Ma andiamo con calma.


Il trattino breve
Il trattino breve è quello che si usa per unire due parole straniere in italiano, tipo "week-end" o due parole italiane: "l'asse Roma-Berlino". In più si usa per separare le sillabe quando si va a capo. Semplice.
Ed è anche molto semplice scriverlo: basta cliccare sul tasto - della tastiera, in basso a destra. 
Quando si uniscono due parole con un trattino breve, non si lasciano spazi liberi.

week-end

Il trattino medio o lineetta
Il trattino medio o lineetta viene usato per gli incisi. Ed è proprio questo trattino a creare molta confusione.
Il problema sta nel fatto che molti lo usano anche per introdurre i dialoghi.
La stessa Accademia della Crusca suggerisce il trattino degli incisi anche per i dialoghi, lo chiama "trattino lungo" riferendosi, però, a quello medio e creando così confusione nei termini.
Quindi non è vietato usare quello medio per i dialoghi, ma tenete presente che se nel vostro romanzo poi scrivete degli incisi, li dovrete introdurre con gli stessi trattini medi e questo fa sì che il testo rischi di confondere il lettore. Immaginate, poi, se all'interno di un dialogo introdotto con i trattini, doveste mettere un inciso introdotto con gli stessi trattini medi! Va da sé che sarebbe assolutamente da evitare.
In ogni caso, il trattino medio si scrive digitando un codice.

Su Linux è molto semplice: basta tener premuto Alt Gr e poi cliccare sul tasto del trattino breve (Alt Gr+ -) oppure, ancora più semplice, premete due volte -- e poi cliccare spazio, per ottenere questo:

– (lineetta o trattino medio)
invece del normalissimo
 - (trattino breve) 

Per chi, invece, usa Windows, il codice da digitare per un trattino medio è Alt+0150 (usate il tastierino numerico!).
E per chi usa un Mac, il codice è Option+ -

Quando mettiamo il trattino (sempre medio) per un inciso, dobbiamo ricordarci di lasciare uno spazio prima e dopo:

Con grande entusiasmo – sebbene all'inizio non fosse così convinto che avrebbe funzionato – lo scienziato si mise al lavoro.


Trattini lunghi
I trattini lunghi sono esclusivamente per i dialoghi.
Vi mostro in breve come si ottengono sulle nostre tastiere e poi passo a spiegare alcune cose. 

Per Linux ci vuole un vero e proprio codice, anche abbastanza lunghetto, che è: 
Ctrl+Shift+u, digitare 2014 e poi invio. 
Per Windows la cosa è molto semplice: basta cliccare Alt+0151.
Per Mac, invece, si ha la lunghissima combinazione Keypress+Option+Shift+ -.

Il risultato sarà questo (vi metto anche gli altri trattini, per farvi notare la differenza):

— (trattino lungo)
 – (lineetta o trattino medio)
 - (trattino breve) 

Il discorso, vi dicevo, si complica molto perché, a dire la verità, sia l'Accademia della Crusca che diverse case editrici usano i trattini medi, oltre che per gli incisi, anche per i dialoghi. Addirittura, come vi dicevo, l'Accademia della Crusca chiama lunghi i trattini medi. 
In generale, per evitare confusione fra trattini che introducono un dialogo e quelli che invece introducono un inciso, si dovrebbe tendere a usare il trattino lungo (questo che vi ho appena mostrato) per i dialoghi e a usare quello medio per gli incisi. Chiara e netta distinzione. 
Ma, appunto, molto dipende da casa editrice a casa editrice e spesso si vedono i trattini medi usati sia per dialoghi che per incisi. 
Mondadori usa i trattini lunghi (—) per i dialoghi, basta sfogliare "Le cronache di Narnia", di C. S. Lewis, per riconoscerli. 
Invece Feltrinelli (che di norma richiede le virgolette alte), con alcuni autori usa quelli medi (–) sia per dialoghi che per incisi. È il caso, per esempio, di "Castelli di rabbia", di Alessandro Baricco.

Messo in chiaro questo, andiamo ora a vedere come si usano i trattini quando introducono un dialogo. Io per evitare confusione userò quelli lunghi.

Uso dei trattini nei dialoghi
A inizio dialogo si mette il trattino, si lascia uno spazio e si scrive la battuta.
Se dopo la battuta, si va a capo (battuta semplice), non si dovrà mettere un trattino di chiusura:

— Dove stai andando?
— A comprare il pane.


Se dopo la battuta, scrivete ancora una frase (battuta semplice retta esternamente), allora si mette il trattino di chiusura e si lasciano i giusti spazi:

— Dove stai andando? — chiese Luigi.
 
Se invece la battuta è composta, bisogna gestire i trattini in questo modo:

— Dove stai andando? — chiese Luigi — È tardi, non puoi uscire!

Queste sono le regole principali, nel testo di questo articolo ho sparso un paio di link che potrebbero esservi utili.
Spero di aver fatto un po' di chiarezza su questi misteriosi segni che spesso vengono usati in modo sbagliato e che creano tanta confusione agli scrittori alle prime armi. 

Ringrazio Luna, Nerina, Alessandra Zengo e Amneris di Cesare (tutte bravissime editor) per aver chiacchierato con me su questa faccenda che sembrava facile, ma che poi, man mano che cercavo di approfondirla, diventava sempre più complicata.

Se avete domande, fatele pure nei commenti e io vi risponderò!

P. S.: perché sapete che non so starmi zitta... Ma usare le virgolette caporali per i dialoghi, no? Suvvia! XD



Fonti:
Accademia della Crusca
Wiki How
Oblique
"Le cronache di Narnia", di C.S. Lewis
"Castelli di rabbia", di A. Baricco

Approfondimenti:
Treccani



Commenti

  1. So che non ci faccio una bella figura, ma... davvero mi hai aperto un mondo :(
    Mille volte grazie e anche di più, sei stata preziosissima ancora una volta!

    M.

    RispondiElimina
  2. Pss, hai scritto – premede – al posto di premete.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa cosa è bellissima: a distanza di due anni ho corretto un refuso! XD Grazie!

      Elimina

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