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The Scar - Erin E. Keller


Titolo: The Scar
Autore: Erin E. Keller
Editore: Triskell Edizioni
Genere: romance, LGBT




Trama: (dalla scheda del racconto) Ryan ha una cicatrice sul viso che, lui crede, lo rende sgradevole all’occhio umano. Ma ci sono persone che non si fermano all’apparenza. Ci sono persone che riescono a trovare la bellezza in ognuno. Ci sono persone che amano far sorridere la gente. Ci sono persone come Sean, che non si fanno scoraggiare dall’esteriorità e dagli aculei del riccio in cui si è chiuso Ryan.

Sempre dalla scheda, riporto l'estratto del racconto pubblicato sul sito di Triskell Edizioni, insieme alla trama:
Non ho mai pensato di essere bello. Nemmeno prima dell’incidente. Ma ora… ora non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio.
I miei amici dicono che non è un grosso problema, è solo una cicatrice. È vero, lo è, ma mi ha cambiato in modo permanente. C’è questa lunga linea rosa sul mio zigomo che termina sopra il labbro superiore e a me sembra una dannata autostrada.
Mi sono fatto crescere i capelli in modo che possano coprirmi parzialmente il viso, ma quello sfregio è ancora troppo evidente. Ogni volta che qualcuno mi guarda, mi auguro che i miei occhi possano distrarlo dal mio viso deturpato

Recensione: Non dirò nient'altro sulla trama, perché si tratta di un racconto di 38 pagine, in formato ebook e scaricabile gratuitamente dal sito della casa editrice. Vorrei quindi evitare di spoilerare altro, visto che si legge in poco tempo e direi che finisce troppo presto. Sì, perché nonostante alcuni difettucci di cui vi parlerò, la storia prende e i personaggi sono adorabili, soprattutto Ryan e Sean.
Inizio dai punti che non mi hanno convinta a pieno, per poi parlarvi di quelli che mi sono piaciuti molto.
Ryan è un uomo di ventott'anni, timido, con una lunga cicatrice che gli deturpa il volto e fa sì che lui si chiuda in se stesso ancora di più di quanto già non facesse prima per via del suo carattere. Personalmente ho trovato però che tutto ciò che facesse o dicesse si avvicinasse molto di più al comportamento di un ragazzino di diciotto o al massimo vent'anni. Anche il suo continuo arrossire davanti a Sean. Devo dire che a un certo punto ho fatto finta che di anni ne avesse davvero diciotto e mi sono goduta il racconto.
Altra nota dolente, alcuni dialoghi. Soprattutto quello del primo incontro con Frank. Primo per noi lettori, non per Ryan. Mi è sembrato molto costruito, poco credibile. Si tratta in realtà solo delle primissime battute fra i due, il resto fila bene.
Cosa mi è piaciuto invece? Beh, come ho detto la storia prende e quando si arriva all'ultima pagina, ci si chiede: "Perché? Perché non mi hai raccontato come continua?"
Questo secondo me è un punto molto positivo, perché significa che l'autrice è riuscita a coinvolgere il lettore. Allo stesso modo è facile affezionarsi ai suoi personaggi, soprattutto ai due protagonisti. Un po' meno a Charlie, l'amica di Ryan, ma immagino sia questioni di gusti. A me lei non stava molto simpatica.
Un'altra cosa che mi è piaciuta sono le battutine comiche che l'autrice ha seminato qua e là nel racconto. Ce ne sono alcune davvero azzeccate dove non si può fare a meno di sorridere e, a volte, proprio di ridere.
Ci tengo a scrivere ancora una cosa su questo racconto, in particolare qualcosa che riguarda l'editing e la correzione di bozze di Triskell Edizioni. Devo dire che finora ho trovato pochissime, ma davvero pochissime... ok, quasi nessuna casa editrice che abbia pubblicato un ebook (addirittura scaricabile gratuitamente) quasi del tutto privo di refusi. In questo ne ho trovato solo uno. Uno. E una frase che forse, almeno secondo me, andrebbe sistemata. Il resto è pulito. Ammetto che se avessero corretto anche quel primo dialogo fra Frank e Ryan, sarebbe stato un ottimo lavoro. Ma anche così, davvero, mi sento di fare i complimenti a questa nuova casa editrice. Ho scaricato altri racconti dal loro sito e spero davvero che anche quelli si presentino bene come The Scar, di cui ho trovato anche l'impaginazione dell'ebook, cosa che per molte case editrici sembra in qualche modo rappresentare un problema, invece qui ben fatta.


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